Mentre siamo ancora scossi dalla resa dei conti razziale che ha scosso il nostro intero Paese nell'estate del 2020, Tonya Allen riflette sull'uccisione di Amir Locke e sull'incapacità del sistema giudiziario di prevenire la perdita di vite umane in un saggio personale per MinnPost. Di seguito un estratto del pezzo.
La luce arriva solo dopo l’oscurità, la pace dopo il dolore e la generosità dopo la semina. La nostra comunità dovrà essere rotta come un osso prima che possiamo guarire, costruire nuova memoria muscolare e libertà di movimento e sperimentare la scomoda rigidità di fare le cose in modo diverso; equamente.
Anche in mezzo al dolore e all’incertezza, la nostra comunità deve uscire dall’abisso e concentrarsi sulla progettazione del futuro, perché non possiamo permetterci di aspettare per co-creare la società che tutti meritiamo. Questo futuro deve andare oltre la ristretta questione se un uomo di colore possa dormire sul divano di un amico senza paura di essere ucciso. Questo futuro deve rendere disponibili alloggi sicuri e a prezzi accessibili e posti di lavoro con salari dignitosi in condizioni sane, apprezzare la partecipazione democratica di tutti e garantire che tutti possano godere dei benefici di un’economia prospera e sostenibile e realizzare le proprie aspirazioni.
Gli occhi della nazione sono puntati sul Minnesota, occhi pieni di incredulità, dolore e incertezza. Questo è un momento in cui amministratori delegati, leader civici e residenti possono unire le loro voci e i loro sforzi per chiedere, progettare e organizzare questo futuro più equo. Se svolgiamo il lavoro duro e scomodo adesso, allora, si spera, tutti gli occhi saranno puntati sul Minnesota mentre immaginiamo, cambiamo, mettiamo in atto e guidiamo il paese verso la giustizia; occhi che brillano di meraviglia, possibilità e promessa americana.
